Data / Ora
17/07/2019
15:00 - 16:00
Luogo
Parco del Velodromo
L’intento del progetto che sarà posto in essere dal nostro raggruppamento è duplice, come due sono le generazioni che si intendono mettere in rete: da un lato, si vuole favorire l’invecchiamento attivo mantenendo un protagonismo degli anziani, visti non solo come ricettori di servizi, ma come soggetti attivi della società. Dall’altro, la fragilità dei giovani e degli adolescenti in obbligo scolastico, ma a rischio di dispersione, che talvolta evolve in una situazione di disagio da futuro adulto disoccupato. Dinamiche familiari e sociali complesse, recenti immigrazioni con difficoltà di integrazione annesse dovute alla lingua e alla scarsa conoscenza di cultura e tradizioni del Paese ospitante, comportano, spesso, l’isolamento del giovane. Queste due fragilità possono essere messe in rete tramite un’attività innovativa e sperimentale, di autoimprenditorialità intergenerazionale, mediata da professionisti, in modo da rendere il percorso più proficuo possibile. Pedagogisti, assistenti sociali, mediatori, medici geriatri, psicologi e psicoterapeuti, volontari e/o collaboratori della rete ACLI, sono a disposizione per accompagnare bambini, giovani e anziani in questo percorso umano e professionale. Accanto all’obiettivo di mantenere viva la memoria di alcuni mestieri ormai perduti e di tramandare competenze professionali quasi dimenticate, o anche solo doti artigiane o manuali degli anziani coinvolti, si possono motivare i giovani ad intraprendere un mestiere artigiano che possa trasformarsi in una vera e propria attività professionale. Lo scambio intergenerazionale avverrà tramite la narrazione del sé. Gli anziani potranno raccontare il loro mestiere o il loro territorio (di nascita o di vita), ma anche la loro biografia, e i giovani provvederanno a tradurli in linguaggi multimediali (video, social network, blog, sito web). Raramente è nella disponibilità dell’anziano il poter lasciare traccia di sé in una forma tangibile delle proprie memorie, soprattutto laddove non ci siano discendenti diretti cui tramandare testimonianze orali. La nostra società liquida rende sempre più labili i legami familiari, ma anche sociali, territoriali, persino nelle piccole realtà di quartiere o anche solo di condominio. Il momento di incontro al Parco fra le generazioni, che si espliciterà, ad esempio, tramite la dettatura di memorie per il blog, oppure tramite la ripresa di video sotto forma di tutorial, o tramite vere e proprie lezioni pratiche (maglia, uncinetto, ecc.) costituirà anche un momento di aggregazione e ricreazione in sé. Gli incontri, infatti, saranno diretti e costituiranno occasioni di scambio culturale e di competenze, ma diverranno anche un punto di socialità. I destinatari del progetto sono gli anziani fragili e i giovani a rischio di dispersione scolastica o di recente immigrazione del territorio del Quartiere Porto-Saragozza. Gli operatori dei Servizi Acli recepiscono naturalmente queste situazione ed istanze provenienti dalle famiglie per suggerire ai volontari dell’Associazione la via per restituire al territorio i frutti di quella sussidiarietà circolare e virtuosa. Il progetto ha, pertanto, l’obiettivo di raggiungere gruppi di anziani e gruppi di giovani che unitamente possano avviare le attività previste. Sebbene l’aggregazione di entrambi i gruppi non sia facile, sia per motivi culturali, sia per reali difficoltà negli spostamenti, sia per la naturale diffidenza di queste categorie sociali, riteniamo che la credibilità del marchio “Acli” sul territorio e la concomitante presenza al parco di giovani e anziani, che Vivere la Città intercetterà, sortirà buoni risultati.
ISCRIZIONI via mail: associazione@viverelacitta.org
Le prenotazioni sono chiuse per questo evento.